Mi sono dedicato in prima persona al test del TerraMaster D8 Hybrid, un dispositivo di archiviazione esterna (DAS) ibrido a 8 alloggiamenti.
L’unità unisce 4 bay per hard disk SATA da 3,5″ e 4 slot M.2 per SSD NVMe, per un totale di 8 dischi. Può raggiungere fino a 128 TB di archiviazione (96 TB con HDD + 32 TB con SSD).
Il D8 Hybrid è pensato per chi cerca spazio e velocità di accesso combinati, ma lo connette direttamente al PC o a un NAS tramite USB 3.2 Gen 2 Type-C (10 Gbps).
A mio avviso, questa soluzione offre vantaggi notevoli in termini di capienza, sebbene presenti limiti legati all’interfaccia USB.
Design e installazione

Il TerraMaster D8 Hybrid ha un design sobrio e funzionale.
Il corpo è in alluminio, con quattro bay frontali dotati di chiusura a sgancio rapido, un sistema tool-less che permette di montare dischi rigidi da 3,5″ senza vite.
Le unità SSD NVMe si inseriscono invece sotto un pannello laterale, senza dissipatori, svitando due semplici viti.
Sul retro c’è una singola porta USB Type-C 3.2 Gen 2 (10 Gbps), un ingresso per l’alimentatore esterno (90 W) e un piccolo interruttore per accensione/spegnimento.
Non troviamo porte di rete: infatti il D8 Hybrid è un DAS (Direct Attached Storage) e non un NAS autonomo.
Curiosamente, TerraMaster include persino un minuscolo cacciavite per impostare manualmente la modalità RAID. Sì, perché la configurazione delle unità si fa con ponticelli fisici sul retro: devi selezionare (con il cacciavite) RAID 0, RAID 1, JBOD o SINGLE, e poi premere un pulsante “reset” per avviare l’array.

Ammetto che questo sistema è un po’ “vecchia scuola” rispetto a un’app software, ma funziona.
In sintesi, dal punto di vista dell’usabilità è molto semplice montare i dischi e assegnare il RAID desiderato, e l’unità resta sorprendentemente silenziosa in funzione (c’è una singola ventola da 120 mm, che non è troppo rumorosa).
Terramaster D8 Hybrid: specifiche tecniche

Ho raccolto i dati chiave del D8 Hybrid ed ecco un riassunto:
- Alloggiamenti: 4× HDD SATA 3.5″ (fino a 24 TB l’uno) + 4× SSD M.2 NVMe 2280. Capacità massima totale 128 TB (96 TB HDD + 32 TB SSD).
- Interfaccia: 1× USB 3.2 Gen2 Type-C (10 Gbps). Consente velocità teoriche fino a 1250 MB/s, ma in pratica fa fatica a superare 1000 MB/s complessivi.
- RAID supportati: SINGLE, JBOD, RAID 0 e RAID 1 (solo sui primi due HDD da 3,5″). Manca RAID 5 o 10.
- Controller: invece di un processore centrale, impiega più chip Realtek (due RTS5432 e vari bridge USB-SATA/NVMe). Non c’è sistema operativo interno (dipende dal PC a cui è collegato).
- Connettività ausiliaria: nessuna porta LAN, nessun modulo Wi-Fi/Bluetooth. Alimentatore esterno 90 W incluso.
- Dimensioni e rumorosità: 154×275×300 mm, peso 1.9 kg senza dischi. Viene fornito con un alimentatore brik 12 V/7,5 A e un cavo USB-C da 1 m. Complessivamente il D8 Hybrid è considerato robusto e ben assemblato, anche se interamente in plastica; personalmente ho trovato la costruzione adeguata al prezzo.
Differenza tra DAS e NAS
È importante specificare la distinzione tra DAS (Direct Attached Storage) e NAS (Network Attached Storage), due soluzioni di archiviazione spesso confuse ma destinate a scenari differenti.
Un DAS è un dispositivo di storage collegato direttamente a un computer o server tramite interfaccia USB, Thunderbolt o SATA. Offre elevate prestazioni punto-punto, ideale per workstation, editing video o backup locale ad alta velocità. Tuttavia, manca di connettività di rete e funzionalità di condivisione multiutente.
Un NAS, invece, è un sistema indipendente con CPU, sistema operativo e connessione Ethernet, progettato per fornire accesso centralizzato ai dati su una rete locale o via Internet. Consente backup automatici, sincronizzazione cloud, streaming e gestione multiutente, a fronte però di prestazioni generalmente inferiori rispetto a un DAS in collegamento diretto.
La scelta tra DAS e NAS dipende quindi dalle esigenze specifiche: prestazioni locali e semplicità per il DAS, condivisione e versatilità per il NAS.
Prestazioni e velocità
Nella mia prova ho valutato come si comporta il TerraMaster D8 Hybrid con dischi diversi.
L’interfaccia USB 3.2 Gen2 a 10 Gbps è il fattore principale da considerare: è veloce, ma pone un limite.
I test confermano che anche un SSD NVMe top di gamma non può esprimere tutta la sua velocità teorica.
Nei benchmark sequenziali si arriva a circa 850–980 MB/s (lettura/scrittura) in singolo SSD, e copiando grandi file stabilmente intorno a 800 MB/s. Sicuramente il limite maggiore è l’interfaccia USB. Pur avendo slot PCIe 4.0, il DAS non sfrutta pienamente tale potenza.
Per quanto riguarda gli HDD, la situazione è diversa. Con due dischi meccanici in RAID 0 ho misurato circa 497 MB/s in lettura e 487 MB/s in scrittura: un risultato buono per due HDD via USB.
In RAID 1 invece la lettura cala a circa 250 MB/s e la scrittura a circa 240 MB/s (metà esatta della modalità singola).
In termini pratici, dal mio utilizzo il D8 Hybrid si è comportato in modo onesto: operazioni di backup massiccio dai dischi SATA erano rapide (centinaia di MB/s), mentre trasferimenti di dati dagli SSD erano veloci ma ci si porta al massimo dell’USB 3.2 (circa 800–900 MB/s).
Ho potuto usare il D8 Hybrid sia come grande disco di backup (HDD) sia come scratch disk temporaneo (SSD) con buoni risultati, tenendo conto dei suoi limiti d’interfaccia.
Pregi e difetti

Durante l’uso ho annotato punti di forza e di debolezza:
Vantaggi:
- Ampia capienza: fino a 128 TB in un solo box (molto più di molti NAS da 2-4 bay). Ideale per archiviare grandi librerie di foto, video o backup.
- Installazione semplice: bay tool-less, SSD M.2 installabili direttamente sotto il coperchio laterale. La messa in opera è intuitiva.
- Silenziosità: rumorosità contenuta grazie a un’unica ventola moderata, e basso rumore degli HDD (chiusi in questo chassis).
- Flessibilità d’uso: può funzionare collegato a PC Windows, Mac o anche come espansione USB per alcuni NAS compatibili.
- Rapporto prezzo/capacità: costa circa 300 € (senza dischi) e offre molta capienza e funzioni ibride. Data la possibilità di combinare HDD economici e SSD, si adatta a vari budget. NASCompares osserva che il D8 Hybrid è “economico in proporzione alle sue caratteristiche” e adatto a chi punta su valore e affidabilità.
Svantaggi:
- Prestazioni limitate: l’USB 3.2 Gen2 è il vero “collo di bottiglia”. Questo significa che, nonostante la presenza degli slot M.2, non è un RAID box ad alte prestazioni come un Thunderbolt.
- Nessun RAID 5: il supporto RAID è basilare (solo 0 e 1). Non è possibile creare array più avanzati come RAID 5, cosa che alcuni concorrenti come QNAP expansion box o NAS permettono.
- Dipendenza da host: non è un NAS autonomo. Serve un PC/NAS a cui collegarlo; non c’è sistema operativo o servizi interni. Se cercate funzioni di server multimediale, streaming, backup automatici via rete, è meglio un NAS dedicato. Io ho dovuto gestire i volumi col software del sistema operativo ospitante.
Conclusioni
In questi giorni di prova, il TerraMaster D8 Hybrid mi ha convinto su alcuni punti: montaggio semplice, basso rumore e ampia capienza. Come unità esterna di backup, si comporta molto bene.
Personalmente ho apprezzato avere tanto spazio collegato ad un portatile ad alte prestazioni, potendo sfruttare sia HDD economici che SSD veloci. Inoltre, il prezzo di circa 300 € mi è sembrato onesto rispetto alla concorrenza.
Ho notato i suoi limiti tecnologici: la banda USB genera un collo di bottiglia, soprattutto per gli SSD NVMe, e l’assenza di RAID 5 riduce le opzioni per la ridondanza.
Per l’utente “medio” o professionale che necessita di grande archiviazione diretta, il D8 Hybrid è il giusto compromesso!
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